Palencia,Spain-Castilla y León Youth Council

LA CATTEDRALE DI PALENCIA

Chiamata ”La bellezza sconosciuta”, è un tempio cattolico caratterizzato da una pluralità di stile, dove gli elementi gotici e rinascimentali spiccano. Possiede importanti lavori di pittura e scultura. Il corrente edificio gotico è stato costruito nell’antica cattedrale, in stile romano. Dove si trova ”la cripta di sant’antonio”, la parte più an tica della cattedrala dove, secondo la tradizione, vi si trovano le reliquie del martire Sant’Antonio. Esse sono collocate nella parte più bassa dell’intero edificio. E’ un residuo visigotico della seconda metà del settimo secolo. Al giorno d’oggi è una tradizione offrire le acque del pozzo all’interno, il due settembre, giorno in onore del santo, patrone della città. Il primo mattone dell’edificio è stato posizionato nel 1321 ma la parte più antica della cripta di Sant Antonio è datata 7 secolo, costruita con resti romani. E’ la terza cattedrale più grande della Spagna. Oltre a possedere uno stile archittetonico Visigoto,Romano e gotico, possiede elementi decorativi tipici del periodo rinascimentale, barrocco e neoclassico. La struttura della cattedrale è a forma di croce latina, come particolarità ha un doppio transetto, quindi ha cinque porte, che formano una pianta a forma di croce patriarcale. All’interno vi si possono trovare più di 20 cappelle. L’ultima parte della cattedrale, ovvero la sala Capitolare e il chiostro, è stata costruita nel 16 secolo, oggi ospitano il museo del duomo. L’esterno della cattedrale si caratterizza per la sua sobrietà e nudità, interrotto solo dalla ricchezza di alcune coperture e dal gioco volumetrico dell’abside. – Facciata Ovest : è orientata verso riva del fiume Carriòn, nella Piazza di Sant’Antonio, con annessa la Cappella del monumento ( datata 18 secolo ). la parte superiore è chiusa da un frontone al centro del quale si apre un rosone gotico decorato in stile classico. Due spessi contrafforti si estendono lungo i lati del muro; tra di loro si apre una vetrata colorata in azzurro che rappresenta l’Annunciazione. -Facciata nord : è orientata verso Plaza de Cervantes. A sinistra, vicino alla testa, c’è la Puerta de los Canónigos. A destra c’è il transetto principale e nella sua parte inferiore la Puerta de los Reyes o San Juan, ricca di decorazioni in stile stravagante. Un ulteriore particolarità di questa cattedrale riguardare la sua porta, dove possiamo ammirare due figure di alieni opposti che incoronano l’archivolto esterno. Nel 1995 è stato presentato un progetto per ripristinare questa copertura. Questo tipo di intervento deve necessariamente essere svolto secondo il portone esistente, la sua decorazione e le normative del patrimonio. I volumi sono stati restaurati con pietra artificiale e l’intero complesso scultoreo è stato reinterpretato in modo che sia la sua iconografia e la sua fattura, per far sì che gli esperti possano identificare che appartenga ad un restauro successivo – Punta : La parte più antica della cattedrale è la punta, dove si susseguono disegni dello stile Gotico. Sulla cima appaiono curiosi gargoyle; si ricollegano, come era consuetudine nello stile Gotico, ai temi ch rimandano alla morte, all’inferno e agli esseri fantasmagorici. Tra i vari gargoyle uno si distingue: il fotografo. Nel 19 secolo Jerónimo Arroyo, un architetto del luogo che restaurò la cattedrale,decise di collocarlo lì in onore di un caro amico che era morto mentre scattava una foto sul tetto della cattedrale. Accanto a questo gargoyle ne si può ammirare un altro che rappresenta la morte del fotografo : uno scheletro. – Facciata a sud : Qui si può ammirare un’evoluzione degli stili decorativi, mantenendo comunque una generale uniformità. Questa facciata si apre sull’ampia Plaza de la Inmaculada, e l’edificio mostra due entrate, dall’abside, la prima entrata che compare è il richiamo al Salvatore, o più comunemente, degli sposi, con una semplice decorazione in stile Gotico. Accanto, si innalza la torre della cattedrale, una costruzione prismatica militare molto sobria. Alla destra, vi si può ammirare la più grande e decorata porta del tempio : quella del Vescovo o Santa María (XV-XVI secolo), attualmente parecchio danneggiata a causa dell’erosione. Attualmente, è in corso un progetto culturale chiamato ”La Bellezza riconosciuta”, che mira a promuovere, diffondere e valorizzare tutto il patrimonio artistico della nostra cattedrale. Bibliografia : https://www.turismocastillayleon.com/es/arte-cultura-patrimonio/catedrales/catedral-palencia https://catedraldepalencia.org/ https://turismoenpalencia.com/blog/rutas/la-catedral-de-palencia/ https://www.elnortedecastilla.es/palencia/201502/21/todo-sobre-aliens-catedral-20150220181233.html?ref=https:%2F%2Fwww.google.com%2F

 

“PUENTECILLAS” E '' LA PETRA DELLA PAZIENZA''

Questo ponte in pietra, di origine Romana, attraversa il fiume Carrión e collega la città con il ”Sotillo de los Canónigos”. Non vi sono più traccia di resti della sua origine Romana, ma il suo aspetto generale si rifà all’era medievale. A partire dall’undicesimo secolo ha subito diverse modifiche, il suo aspetto attuale è stato definito dopo la riforma del sedicesimo secolo. E’ stato un fattore chiave per lo sviluppo urbano dell’area. Ha permesso l’espansione di reti stradali e commerciali dall’era vaccea agli inizi del ventesimo secolo. ”Puentecillas” costituisce uno degli elementi urbani con maggiore personalità nella città di Palencia e un fattore chiave per lo sviluppo urbano della zona. Si trova in un ambiente monumentale di grande interesse, insieme a monumenti rappresentativi della città di Palencia come la Cattedrale, La chiesa di San Michele, il palazzo Episcopale, che enfatizza il suo carattere di generatore urbano. Di origine Romana, la sua struttura risponde alle esigenze di comunicazione della città di Pallantia ( denominazione della città di Palencia all’epoca) e si afferma come prima enclava nello sviluppo delle reti commerciali e stradali dal periodo dell’epoca vaccea fino al ventestimo secolo. La sua struttura attuale è piuttosto altera, oggetto di innumerevoli trasformazioni a partire dall’undicesimo secolo. Non vi sono tracce della sua origine romana ma il suo aspetto del periodo medievale rimane. Puentecillas ha perso la sua utilità e il suo valore economico e politico come crocevia e strada per le differenti città e paesi della regione fin dall’epoca Romana e come collegamento e unica strada di accesso dalla città ” Las Huertas del Obispo” a ”El Sotillo”, che facevano parte dello sfruttamento dei mulini dal sedicesimo al diciottesimo secolo. Nel corso del ventesimo secolo ha subito un grande abbandono che lo stava degradando, il numero di piante incastonate nelle sue pietre l’ha deteriorato fino a quando all’inizio del ventunesimo secolo è stato restaurato: le sue facciate sono state pulite , la pavimentazione è stata rinnovata ed è stata aggiunta nuova illuminazione. All’ingresso del ponte c’è il ”Bolo della Pazienza” che è stato, per anni, il mulino dei pettegolezzi della città. I pettegolezzi erano punti nelle varie città in cui le persone, indipendentemnete dalla loro classe sociale, si riunivano per conversare, condividere gossip e scambiarsi informazioni. Il ”Bolo della Pazienza” è un blocco cilindrico calcareo che originariamente era posizionato all’esterno di ”Plaza de Cervantes”, vicino la Cattedrale, ma è stato spostato in questo luogo nel 1977. Recentemente è stato restaurato e posto su un piedistallo. Attraversando Puentecillas arriviamo a ”El Sotillo”, un’area ricreativa con spazi verdi dove si svolgono feste e mercati medievali, dove si può trarre vantaggio dalla tempetura fresca offerta dalle rive del fiume Carriòn and dalle rive del fiume ”Canal de Castilla”. Inoltre è una zona adatta per fare una pausa e svolgere una passeggiata, in questa zona si trovano le piscine comunali della città. Bibliografia ; https://www.turismocastillayleon.com/es/arte-cultura-patrimonio/monumentos/puentes/puente-puentecillas BOE n.º 204 el 26 de agosto de 2005 (texto)

IL MOLO DEL CANALE DI CASTILLA E IL MUSEO DELL'ACQUA

Il molo del canale di Castilla fa parte di una delle più importanti opere di lavoro svolte dal 18 secolo e i primi anni del 19 secolo. Il canale è lungo circa 207 km. Il suo percorso è diviso in circa tre rami principali : • Il ramo a Nord: parte da Alar del Rey e si estende fino a Ribas de Campos, per un totale di 75 km.,è il ramo che presenta più irregolarità per tale motivo ha 24 serrature. • Il Ramo di Campos : da Ribas de Campos fino a Medina de Rioseco, è il ramo più pianeggiante, possiede solo 7 serrature e si estende per 78 km. • Il ramo a Sud : da Grijota, passando da Palencia fino a Valladolid, si estende per 54 km e possiede 18 serrature. To carry it out, a difference of 150 m. had to be overcome and to start up “Transport Engineering”, for which 49 locks were built, some of which are oval (allowed the passage of two barges at the same time and were more difficult to fill) and others rectangular (easier to build and fill, but only allowed the passage of a barge). Il canale giunge a Palencia attraverso la diramazione Sud, in una piccola deviazione, e termina in una banchina che all’epoca veniva utilizzata per facilitare l’entrata e l’uscita delle chiatte. Inizialmente troviamo i magazzini della darsena, edifici alti realizzati in mattoni, seguendo il modello della prima architettura industriale sviluppato in Spagna. Uno di questi vecchi magazzini, nello specifico quello che trattava cereali, è stato restaurato nel 2010 divenendo il museo dell’acqua, che è stato aperto al pubblico nel 2012 Il museo dell’acqua è uno spazio all’interno del quale si può aumentare la propria conoscenza, il proprio sapere e si da spazio all’intrattenimento. Ci porta più vicini al mondo dell’acqua da una prospettiva globale e locale, in essa conosceremo il prezioso patrimonio idraulico Palentino e scopriremo come possiamo contribuire alla conservazione delle risorse idriche e al consumo responsabile dell’acqua. Questo museo possiede mostre permanenti e temporanee. Passeggiando nei dintorni della darsena, a circa 1,5km di distanza, possiamo trovare le serrature numero 31 e numero 32 del canale, costruite intorno al 1803 sotto le direzioni dell’ingegnere Juan de Homar. La loro funzione era quella di consentire la navigazione tra le varie sezioni del canale poste a differenti livelli. Quando le imbarcazioni entravano nella chiusa, le porte a doppia anta poste all’estremità della chiusa venivano chiuse e l’operazione di riempimento o svuotamento della chiusa iniziava ad abbassare o alzare le imbarcazioni al livello dell’acqua , sia verso l’alto che verso il basso. Avendo perso le condizioni di navigabilità, il Canale è stato trasformato per uso irriguo e di approvvigionamento idrico, per il quale è stato necessario chiudere le paratoie e creare sfioratori, questo è un aspetto che è possibile osservare oggi giorno. Le rive del canale e la chiusa sono perfette da esplorare in bicicletta, a cavallo o semplicemente a piedi, potendo godere della flora, della fauna e di tutti elementi architettonici. BIBLIOGRAFIA : https://www.aytopalencia.es/node/36 https://www.diputaciondepalencia.es/sitio/turismo/rutas-culturales/rutas-canal-castilla

CHIESA DI SAN MIGUEL

La chiesa di San Miguel è situata nel vecchio quartiere ebraico della città, sulle rive del fiume Carrión. E’ stato per diversi secoli, il limite a sud della città. Ha l’aspetto di una fortezza ed è considerato uno dei monumenti più emblematici di Palencia. Ferdinand I e il vescovo Don Miro ordinarono di costruire, agli inizi dell’undicesimo secolo, il tempio su cui fu eretta la chiesa di San Miguel, nel tredicesimo secolo. Its original openwork tower of transition to the Gothic, di natura militare e religiosa, è stata restaurata eliminando i rinforzi che furono posti per correggere i danni causati dal terremoto del 1755 che colpì Lisbona. All’interno della chiara troviamo un Cristo crocifisso risalente al 15 secolo che presiede l’altare, accanto a San Miguel; una fonte battesimale e importanti pale d’altare barocche, in una di esse troviamo una Pietà fiamminga. Recentemente sono stati scoperti antichi dipinti murali in stile Gotico. Sono stati dichiarati monumento artistico storico nel 1931. (https://www.aytopalencia.es/turismo/ven-a-palencia/monumentos#MIGUEL ) (Turismo del Ayuntamiento de Palencia) e Monumento di interesse culturale nel dicembre del 1992. Si tratta di una chiesa rettangolare, le volte a vela che ricoprono l’intero edificio hanno uno stile gotico. Il tempio è distribuito in una navata centrale molto ampia e due navate laterali che ospitano diverse cappelle con semplici capitelli lisci e decorate con stile naturalistico. Sul lato che si affaccia nel fiume vi è un portone semicircolare di stile tardo romanico, solcato da archivolti rovinati ma splendidi che consentono l’accesso all’interno del tempio. La parte più rappresentative di questa chiesa è la torre, alta circa 70 metri da terra, simile a un castello-fortezza, al suo interno possiamo vedere grandi finestre a sesto acuto sui quattro fronti. Al suo interno vi è una scala a chiocciola che permette l’accesso ai vari corpi della torre. Il carattere difensivo della torre era dovuto alla sua importanza come luogo di sorveglianza in quanto è uno degli edifici più alti di Palencia. Per esempio, nel 1298, la vedetta di stanza di San Miguel ha suonato le campane dopo aver scoperto durante la notte un tentativo di conquista della città per mano dei sostenitori di Alfonso e Juan Núñez. Una torretta dodecagonale è attaccata alla parte nord della torre,anch’essa merlata. Ha la funzione di mandrino di accesso al campanile e al terrazzo superiore. Le finestre, di piccole dimensioni, posseggono vetri colorati, preannuncio delle grandi vetrate gotiche che sarebbero arrivate dopo. Le leggende narrano che l’eroe castigliano Rodfrigo Dìaz de Vivar, ”El Cid campeador”, sposò sua moglie, Doña Jimena in questo luogo. Anche se non ci siano dati per confermare tale fatto storico. Una delle celebrazioni che si svolgono intorno a questo tempio è, ogni 1 gennaio, il ”Battesimo del bambino” dichiarato festival di Interesse Turistico Nazionale nel 2015. Il modello del bambino Gesù esce in processione intorno alla chiesa, suonando in sottofondo il tipico canto natalizio palenciano ”Ea” accompagnato dalla tradizionale distribuzione di dolci, come sarebbe in ogni battesimo. Bibliografia : https://www.aytopalencia.es/sites/default/files/turismo/guia_turistica_de_palencia.pdf

STRADA PRINCIPALE E PLAZA MAYOR

E’ il centro nevralgico commerciale della città, con una lunghezza di quasi un metro. Su uno dei suoi lati conserva dei portici e lungo di essi si possono ammirare alcuni tra i più significativi edici di Palencia. La prima cosa che incontriamo durante il nostro tour è la statua della ”Mujer Palentia” (Donna palentina), si tratta di un’opera di Indalecio López, scolpita in pietra nera su una base di granito, è comunemente conosciuta come ”La Gorda”. Sebbene all’inizio la sua posizione fosse alquanto controversa in quanto era ritenuta una statua troppo moderna per l’ambiente, a poco a poco divenne il punto di incontro per eccellenza della città. Il Casino, circolo ricreativo selezionato e culturale della borghesia Palentina, è l’unico edificio su questo lato della strada che conserva il porticato e sulla sua facciata esterna si può ammirare un murale modernista realizzato dall’artista Palentino Rafel Oliva nel 1998. Avanzando un po’ possiamo trovare il Consiglio dei conti della Junta de Castilla y León, un edificio costruito agli inizi del ventesimo secolo intorno al 1912-1923, in stile classico ma con influenze del così chiamato stile Viennese. Questo edificio ha avuto diverse funzioni ma dal 2004 ospita la sede del consiglio dei conti, è un’opera dell’architetto Gaspar Arroyo. Di fronte l’edificio si può ammirare una statua di questo architetto fatta in bronzo, con un taccuino e una penna nelle mani disegnando l’edificio da lui realizzato. La penna è stata rubata poco dopo che la statua è stata collocata, motivo per cui è stata sostituita e saldata. Un po’ più avanti, possiamo ammirare il Colegio de Villandrando, lavoro di Jerónimo Arroyo realizzato nel 1911, in uno stile moderno e floreale, con elementi neo-gotici, neo-romantici e secessionisti. Si compone di tre piani: quello inferiore con un porticato formato da quattro archi su cinque colonne a fusto esagonale, con capitelli decorati con gli stemmi di Villandrando ai lati e allegorie delle tre virtù teologali in quelle centrali. Al secondo piano vi sono quattro balconi in ferro battuto incorniciati con pinnacoli che contengono decorazioni floreali, l’ultimo piano è caratterizzato da due finestre identiche con pilastri a fusto elicoidale, che evidenziano in alto il cornicione che presenta una fascia decorativa in ceramica invetrata da Daniel De Zuloaga, che rappresenta la sua fondatrice, la viscontessa di Villandrando. Nel 1998 l’edificio è stato dichiarato Sito di Interesse Culturale. PLAZA MAYOR Sede civica e commerciale di Palencia, risalente al quindicesimo secolo, in questa piazza si trova il municipio, edificio neo classico inaugurato nel 1878 e la cui costruzione durò vent’anni. Sulla facciata possiamo vedere tre identiche porte in ferro battuto, nella sua parte superiore compaiono colonne corinzie piatte tra le quali sono intervallate tre grandi finestre con dei balconi, evidenziando l’orologio rotondo nella parte più alta della superficie. I vertici del frontone sono completati da due finiture e nel punto più alto uno scudo di Palencia. E’ circondato da portici su tre dei quattro lati, di perfetta simmetria. Al centro, la piazza è adornata da un monumento bianco e nero di quatro metri (bronzo e pietra) scolpito da Victorio Macho, dedicato ad Alonso Berruguete. Questo lavoro è stato commissionato in occasione del quarto centenario della scomparsa dello scultore. La parte in pietra, che rappresenta una gigantesca fiamma, delinea alcune delle opere dello scultore e la testa del ”Cristo del Otero”, su permesso dell’autore. In bronzo possiamo ammirare la scultura di Alonso Berruguete, con un’altezza di 2,30 metri. Bibliografia: https://turismopalencia.info/lugaresdeinterespalencia/index.html

SUPPLY MARKET & PALAZZO DEL CONSIGLIO PROVINCIALE

Questo edificio storico protetto risale a 121 anni fa ed è stato ristrutturato nel 1982. Juan Agapito Revilla, architetto municipale, realizzò questo progetto di costruzione nel 1985. L’edificio possiede una pianta rettangolare di ferro e di vetro. In seguito venne inaugurato nel 1898. In questo edificio, vennero sistemate in modo ordinato le bancarelle per dar vita ad un mercato alimentare. Precedentemente, questo mercato veniva svolto all’aperto nella piazza principale della città. All’esterno spiccano le sue tegole, alcune raffiguranti mestieri di mercato, intervallate da tegole che raffigurano lo stemma di Palencia. I lavori sono stati eseguiti per tre anni dal costruttore Julio Petrement. Nel 2012 il comune di Palencia insieme alla giunta provinciale ha pubblicato un libro-catalogo dal titolo ; <<El ayer, el hoy y el mañana del Mercado de Abastos. 1898-2012>>. Il cui obiettivo è valorizzare questo luogo emblematico del patrimonio culturale, storico e architettonico di Palencia e come centro nevralgico del commercio tradizionale. PALAZZO DEL CONSIGLIO PROVINCIALE L’inaugurazione di questo edificio neoplateresco con influenze barocche avvenne nel 1914, sotto la direzione dell’architetto Jerónimo Arroyo, nato a Palencia. Al suo interno ospita diversi murales e dipinti creati da artisti di Palencia, come Asterio Mañanós, Eugenio Oliva, Casado del Alisal, Pedro Mozos e Victorio Macho. Questo edificio è stato costruito con pietre, mattoni, ferro e vetro. È di grande importanza sottolineare la parte centrale della sua facciata principale, riccamente decorata. L’edificio è diviso in due sezioni orizzontali e tre verticali, nella sua parte inferiore si aprono due grandi portoni sormontati da archi semicircolari e nella parte più alta si trova un balcone ornato da delicati decori e sui lati delle finestre con colonne Corinzie, coronato da archi,ghirlande semi circolari e statue raffiguranti varie allegorie come : Industria, Commercio, Agricoltura, Belle arti, Lavoro e Scienza. E’ possibile notare che sopra ogni finestra compare una lunetta con un medaglione in altorilievo. Quello centrale rappresenta la Regina María de Padilla, a sinistra vi è lo scultore Alonso Berruguete e a destra il Re Alfonso X, anche chiamato “Il saggio”. Sul cornicione spicca un elegante gruppo scultoreo che rappresenta due persone di Palencia, protetti dall’allegoria di Palencia che li salvaguardia e che regge lo stemma della provincia. Nell’atrio possiamo vedere affreschi e arazzi dall’aspetto italiano, se ammiriamo il soffitto troviamo una meravigliosa tela con il tema della città dei Vacceos, opera di Eugenio Oliva. Qualche anno fa, sulla facciata di questo edificio è stata installata un’illuminazione notturna tricolore (blu, bianca e gialla). Questo palazzo subì un incendio nel 1966 che interessò soprattutto il piano superiore dell’edificio. L’incendio ha distrutto gran parte della documentazione ivi conservata, oltre alle varie opere d’arte. In questo fatidico evento morì Gaspar Arroyo, che in quel periodo era il capo dei vigili del fuoco. Gaspar Arroyo era il figlio di Jerónimo Arroyo, l’architetto, nato a Palencia, che ha progettato questo edificio, una costruzione che è stata sicuramente il suo più celebre capolavoro. Bibliografia: https://turismopalencia.info/lugaresdeinterespalencia/index.html

PARCO DI HUERTA GUADIAN E CHIESA DI SAN JUAN BAUTISTA

Prima di iniziare a parlare della storia di questo parco è necessario sapere che inizialmente era un giardino creato nel 1870. Il suo nome è dovuto alla famiglia che lo possedeva fino a quando fu ceduto al comune a metà Ottocento, poi venne adibito a frutteto, in seguito come asilo nido comunale e per un po il Comune propose di edificare una fabbrica di gas per l’illuminazione pubblica della città, ma questa idea venne definitivamente abbandonata e divenne un parco pubblico nonostante sia circondato da una recinzione e possiede orari di apertura e chiusura. Questo parco in stile romantico, situato nel centro cittadino, è uno dei più grandi con quasi due ettari di estensione, carico di un’abbondante e ricca vegetazione in cui si possono osservare: ippocastani, abeti, cedri, querce, lecci, betulle. Grazie alla ricca vegetazione possiamo ammirare all’interno del parco molti tipi di uccelli come; tortore, passeri o pettirossi. Inoltre, è necessario sottolineare la presenza in questo parco delle opere scultoree che lo decorano, sculture lignee astratte di fronte all’ingresso principale che sono state realizzate con alberi malati. In fondo al parco dove confina con la linea ferroviaria, se non si conosce è difficile da vedere, perché è quasi nascosta dagli alberi, c’è la meridiana, con le sue colonne ioniche e i suoi numeri romani ai piedi di ciascuna colonna, la colonna centrale ruota alla sua sommità e proietta un’ombra che dà le ore. Il parco ha una biblioteca pubblica estiva, un piccolo parco giochi e una caffetteria con terrazza. All’interno del Parco troviamo la Chiesa di San Juan Bautista, la sua posizione iniziale era a Villanueva del Rio Pisuerga, un paese che si allagò quando venne costruito il bacino di Aguilar de Campoo, per la sua ricostruzione nel 1955 e per 8 anni lo spostarono dalla sua posizione iniziale a Palencia pietra su pietra (tutte numerate), nel 1981 è stata dichiarata monumento storico artistico. Si tratta di una chiesa romanica del XII secolo di piccole dimensioni ad una sola navata, sul portale possiamo vedere sei archivolti sorretti da colonne, sulla facciata possiamo vedere la rappresentazione del peccato originale con Adamo ed Eva che fiancheggiano l’albero del paradiso in cui un serpente si avvolge. Un’allegoria della lussuria completa anche la decorazione vegetale della facciata, e per finire sotto il cornicione ci sono figure umane e animali. Accanto alla chiesa possiamo vedere un grande gruppo scultoreo funerario proveniente dal vecchio cimitero cittadino che si trovava nell’attuale parco di Carcavilla. Oggi questo parco è spesso utilizzato come “sala espositiva” all’aperto e come palcoscenico per le feste classiche in occasione delle feste di San Antolín, patrono della città. Bibliografia : https://www.aytopalencia.es/sites/default/files/turismo/iglesia_san_juan_bautista_folleto.pdf http://rutanatural.es/docs/g_HG.pdf